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“Factory Girl”, film egiziano visto nella rassegna di film africani del Cineforum di Cerea 2014. Quando ancora tante contraddizioni e disuguaglianze in un popolo possono emergere con forza

Creato il 01 dicembre 2014 da Giannig77

Il Cineforum di Cerea quest’anno, nel mese di novembre appena concluso, ha celebrato il cinema indipendente africano, con un’interessante rassegna di film autoctoni. In lista spiccava la biografia del grande politico e uomo simbolo del Continente Nero Nelson Mandela, che io purtroppo però non sono riuscito a vedere (confido in un clamoroso ripescaggio in scaletta, visto il grande successo ottenuto in sala). Ho avuto modo di assistere alla proiezione di un “piccolo” film, di produzione e ambientazione egiziana, dal titolo “Factory Girl”. Le analogie con il controverso film sulla “Factory” di Andy Warhol finiscono ancor prima di cominciare, perchè in realtà in questo affresco di società nord africana, pur essendoci una ricca varietà di personaggi, storie, colori e avventure, invero mancano quasi del tutto le atmosfere glamour eppure tragiche testimoni dell’epoca del Re della Pop Art.

Un film in lingua originale, sottotitolato, e certamente non semplicissimo alla lettura, in quanto si trattava di un esperienza piuttosto corale, con tantissimi interventi, e vivacissimo nella sceneggiatura, tale da risultare un po’ ostico da seguire simultaneamente con i sottotitoli, senza necessariamente “perdersi” nelle immagini, emblematiche di un popolo molto lontano dal nostro. Incentrato sull’amore impossibile di una giovane (e bellissima, col suo magnetico sguardo) operaia di una fabbrica tessile e l’aitante nuovo direttore, riesce nel tentativo di mettere in scena le tante problematiche che ancora affliggono la società egiziana, con le sue disparità e le sue scaramanzie. Arcaico, se vogliamo definire, così come dal punto di vista puramente registico, emergono dei limitati mezzi tecnici, imparagonabili alle moderne produzioni cinematografiche, punta tutto però sulla forza espressiva, sulla capacità di coinvolgimento dello spettatore, e sull’immedesimazione con la sfortunata protagonista, ricambiata in amore eppure ripudiata. Sarà molto complicato reperire questo film, così come altri passati in sala nella stessa settimana novembrina, ma se voleste avventurarvi nella ricerca, potreste rimanere sorpresi da film che partono da diverse prospettive, proposti con nuovi linguaggi, magari da noi superati ma che ancora hanno la capacità di lanciare forti messaggi sociali.


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